Una sera, quando avrai letto troppi libri, visto troppi dvd,. Una sera che rimarrai a casa quando sarai uscita troppe volte senza alcuna voglia e sarai stanca della finta allegria, quando i racconti degli altri non ti sembreranno stupidi no: ti sembreranno arrivare da un’altra dimensione. Una sera, quando penserai di non aver capito nulla, quando ti chiederai in fondo cosa è cambiato e quando ti risponderai che nulla lo è. Una sera, quando avrai fumato troppe sigarette e pulito anche troppo la casa, le scarpe, i vetri, avrai messo via il libro delle marmellate che non avevi mai fatto prima perché mai le dovresti fare ora se non per inventarti un altro interesse, spento il portatile e ti accorgerai che il solo rumore nella stanza era quello del suo meccanismo, in quella sera penserai a me come io ti sto pensando. O forse lo farai passeggiando lentamente come faccio io e non si sa se è per la stanchezza o per la disillusione o perché hai quel dolore nella schiena a ricordarti che non hai più ventanni. Come un dado di Kubrick ti rigirerai nella mente le scene della nostra storia, cercando di ricostruire un’unica immagine ma non ci riuscirai. Fatalmente ti ritorneranno i sorrisi e le lacrime di altri amori, quelli passati che non sapranno spiegarti nulla di noi, perché avrai fatto gli stessi errori, avrai fatto gli stessi gesti, camminato nelle stesse città come se più camminare volassi, avrai pianto le stesse lacrime, avrai sperato le stesse cose, avrai bestemmiato la stessa sfortuna. Cercherai in ogni faccetta quale è stato il momento in cui tutto si è rovinato, ma non lo troverai, perché tutto comincia pezzetto per pezzetto e non c’è niente di preciso. Neppure tu saprai stabilire quando e come, perché come il bene è costruito tassello per tassello, giorno per giorno così di pari passo va la costruzione di quello che è un male e solo un buon bilancio mette le cose in salvo.
Ti ricorderai in quel momento della nostra prima notte, della stanchezza e del desiderio, dell’imbarazzo e della sensazione di subire un esame, così bella e così di stimolo a fare di più. Ricorderai ragione dell’incanto quando dal fondo del cuore hai preso il tuo amore e lo hai offerto senza garanzia alcuna a chi pensavi lo meritasse, e lo pensi ancora, nonostante tutto; la sensazione di possedere il mondo e di potere qualsiasi cosa. Ti ricorderai dello stupore quando la confidenza è aumentava e rimaneva intatto l’incanto e la voglia, non c’era pigrizia, non c’era noia. Ti ricorderai di quando ti sono venuta a salvare e pensavi nessuno potesse, di quando lo hai fatto per me.
Non metterai mai tutte insieme le faccette dello stesso colore, perché è impossibile nel rompicapo degli amori. Tutto quello che ti riuscirà di fare è mettere insieme le facce che ti diranno quello che vuoi e quello che non vuoi ed è molto più di quanto queste parole vogliono dire. Avrai ancora il bisogno o il desiderio di una mano calda e ritorneranno sere come questa, quella sera ricordati di me, ricordati di noi e prova a non commettere gli stessi errori, anche se succederà, credici e non rimpiangerci ma lasciaci nel tempo come il meglio di noi.
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