venerdì, febbraio 03, 2006

Secrets and lies

Hai ragione: ho tanto tempo io, lavoro a casa, e dunque ti ho preparato le scatole, ben sigillate. Ho avvolto in quella plastica con le bolle le cose più fragili - essendo scrivere il mio mestiere mi scapperebbe una metafora amara ed ironica, ma sarebbe uno spreco; ed è invece il tempo di un silenzio riparatore, che come un balsamo, un manipolatore tibetano curi e quieti segreti e bugie, ferite ed offese. Ed avevi ancora ragione: mi ha fatto bene questo piccolo lavoretto dilatato nei tempi elastici del mio lavoro. Fra una scatola e l'altra, un dolore e l'altro; fra un pezzo di nastro da imballaggio che mi ha legato le dita e cassetti svuotati, ogni tanto mi sono seduta qui a scrivere . Volevo scrivere una specie di inventario, ma ne è uscito questo.
Ti ho reso i tuoi libri, soprattutto quelli in inglese del tuo lavoro e che tu stessa hai tradotto, cd e riviste, ricordi dei viaggi che abbiamo fatto, regali che ti ho fatto e che hai ricevuto da altri, anche quelli per noi due: tienili tu per favore, ho già poco spazio in questa casa. Ti ho reso vestiti e biancheria che era finita nei miei cassetti, ecco perchè la mattina una calza m'era giusta e l'altra grande, ogni mattina sta storia; e pensando ti possano servire, ti ho messo pure per la tua nuova casa, qualcosa che ti potrà essere utile finchè non avrai provveduto ad acquistare tutto. Tanto lo sai che qui è tutto doppio, perchè compravamo due volte la stessa cosa in negozi e momenti diversi senza cancellarla dalla lavagna in cucina: ho dunque due cavatappi, ben sei sbucciapatate, le candele sono andata a peso...credo che una decina di chili sia una stima al ribasso, due apriscatole, due trinciapollo e uno non funzionante perchè un giorno hai detto non buttarlo ci devo solo mettere una vitina e poi è come nuovo...sì, è là intanto.
Ma soprattutto, sigillando le scatole, ti ho reso i tuoi giorni e le tue notti che non neghi mi sono appartenuti come i miei a te, i segreti della paura, del disincanto, dell'egoismo, della noia e della debolezza e le bugie delle illusioni, dell'orgoglio, della codardia, ti ho reso la fatica e la migliore intenzione che ha reso pesanti queste scatole e la mia memoria, ti ho reso la passione e l'incanto che mi ha segnato spalle e schiena, affaticando il mio prossimo passo per la strada, ti ho reso la commozione per le antiche offese che non io ti ho fatto, ti ho reso il dispiacere per quello che ti è accaduto di cui non sono colpa, ti ho reso la tua allegria, la tua ambizione, ti ho reso la tua intelligenza e quel sorriso di chi ha capito senza che altro gli venga spiegato, ti ho reso i tuoi occhi azzurri che cambiano colore a seconda della luce, insomma tutti i colori che hanno riempito i miei giorni, ti ho reso per farla breve te e la tua vita e nel farlo mi sono ancora innamorata di te. E' rimasto il vuoto che la tua presenza colmava. Per favore, ritira tutto un giorno che avrò cura di non esserci, ti avviserò quando. Ciascuno di nuovo al proprio posto, a prepararsi per un nuovo amore, sarà lunga ma non sarà prima che tutto sia di nuovo colmo e in ordine; questo almeno abbiamo imparato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Brava scrittrice e ottima cuoca ahah sei da sposare Regina! Grazie da tutte e un bacione Patty

Anonimo ha detto...

Grazie a voi Patty, bacioni ad entrambe