mercoledì, gennaio 04, 2006

Il Cannocchiale di Copernico

Per quanto guardi la notte e la luna
Non riesco a vedervi altro che il buio
E un astro soltanto e il cannocchiale di Copernico
Ma se nella mani mi appaiono i tuoi occhi
Io ci vedo me stessa e il tuo sgomento
E per quanto cerchi guardando il mare
Io ci vedo solo acqua infinita
Ma se sulla guancia mi appare la tua vita
Vedo il volto arso del mendicante arabo
Condannato a girare come me
Per quanto legga poesie e romanzi
Mi lasci cullare da invenzioni e tecniche
Mi faccia avvolgere da suggestioni
Io ci vedo solo un compagno di ore diversamente vuote
Ma se sul ventre mi appare il tuo seno
Io ci vedo una notte d’amore
E la dilaniante ricerca di una tenera carezza
E così non ci vedo altro che un albero
Se vedo un albero
Vedo solo il sole se lo guardo
E non ci vedo alcun dio e il suo carro dorato
E se assaporo il vino
Sento l’estratto gusto di frutto
E se mi incanto innanzi ad una statua
Vedo i millenni della terra
Ma se sento il tuo sapore di sale
Cerco di scaldarmi al tuo calore
Accarezzo il tuo corpo
Come te cerco
Di non morire
E di trovare appena appena
Una punta di verità e di eternità
Per non farmi dimenticare

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