mercoledì, gennaio 27, 2010

Io Come Farò

Non so cosa ti sia successo, non so più nulla dalla partenza di quel treno per la Germania sul quale ti hanno messo dopo l'arresto. Sono tante le voci: si dice che li ammazzino tutti là nei casotti di legno dei campi sotto la neve della Polonia. Non so cosa ti succederà ora, non so cosa succederà di te che sei il mio respiro e il mio sangue, l'essenza del mio ultimo tempo e della sue speranze. Non so cosa ti succederà e non so come farò. Non so come sopravviverò a questa follia che da troppi anni dura e che ora ha passato ogni limite immaginabile. Non so se ti vedrò mai ritornare, mancherò io o tu all'appuntamento; spero di non esserci io.
Non so cosa dirti, perchè non solo non so se mai leggerai queste lettere, ma soprattutto perchè non so cosa possa consolarti oltre alla certezza che io vorrei poterti aiutare e cambiare ogni tua sofferenza con me. Bastonino me che ho già le ossa rotte dal tempo e dalla vita. Uccidano me che comunque sono molto più vicino di te alla fine. Ma ti lascino vivere. Accettino in cambio della tua la mia vita. Potessi parlare con qualcuno per fare questo scambio, perchè io non so come farò senza di te.
Senza di me invece tu, non mi pensare perchè sei giovane e mi sostituirai, la vita mi sotituirà. Senza di me tu ribellati subito
ad un solo pensiero, ad una sola divisa ad un solo colore. Senza di me tu ricordati sempre che chiunque potrebbe cadere e rifare quello a cui ora assistiamo non appena ci fosse un solo colore, una sola parola, una sola divisa.
Senza di me tu non smettere mai di scrivere e di parlare di questi giorni. E' l'unica giustizia che potrai portare alla mia morte.
Io non so come farò qui, in attesa che possa succedermi la stessa cosa e forse nella speranza che mi accada e magari mi porti nel tuo stesso carcere, nella tua stessa baracca, sperando ancora come crediamo adesso che siano solo campi di lavoro e non luoghi dove tutti sono sterminati.


27 Gennaio 2010 - Giornata Mondiale della Memoria

Circa 7.000 sono stati gli omosessuali morti nei campi di sterminio fra il 1933 e il 1945. Sono morti anche come ebrei, come comunisti, come zingari e costituiscono tutti insieme i 6 milioni di vittime dell'Olocausto.
La storia del genere umano è stata ed è percorsa da stermini impressionanti e sistematici, ma nessuna ha la quantità di vittime dell'Olocausto. Siamo andati oltre ogni fondo di pazzia, di ferocia e di una parola che nessuno riesce ad immaginare e coniare per cosa accadde in quegli anni.
Oggi in Italia sono state trovate scritte naziste sui muri di Roma e bustine di zucchero con barzalette sulla tragedia del popolo ebraico. L'Iran ha assicurato la distruzione di Israele. Come osa, ha detto Wieshel, ma come osa non lo dicono abbastanza tutti.
Auschiwtz è stato preparato dalle leggi razziali che nel nostro Paese furono varate dal governo fascista nel 1938:
L'Italia è un paese razzista e antisemita, è ipocrita negarlo e trovare delle scuse, è una stupida autoreferenzialità ripetere che noi siamo buona gente: siamo il tempo che viviamo, indifferente ed ignorante, mentre tutto invece dovrebbe impedire fosse così. Questo è molto pericoloso nel crollo della tensione morale e politica del Paese.
La memoria è tutto quello che possiamo fare per quelle vite, di chi è morto e di chi è rimasto con un segno indelebile nell'anima. La memoria è quello che dobbiamo fare per noi, in questi ultimi anni in cui abbiamo ancora viventi i testimoni, poi ci dovremo arrangiare con i libri, la scuola e le cose che dicevano i nonni.
Non mi viene una parola adeguata di rispetto e di onore per le vittime dell'Olocausto. Le sole che mi vengono è giustizia, parità e libertà.

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