lunedì, marzo 10, 2008

L'Ipotesi


Metti che nel sonno, nel cielo, in un punto astrale, si incontrino la mia passione e la tua dolcezza e cada così sulle lenzuola il desiderio e i suoi mille colori, le sue infinite facce, i suoi infiniti modi. Metti che nel silenzio del leggere un libro da sola si incontrino il pensiero con la visione di te e si scrivano le righe di una commedia a cui il mondo assiste da tempo ma noi abbiamo finto di ignorare, fintamente interessate alle persone che ci parlavano, ai libri che ci facevano compagnia ma dei quali non ricordiamo una parola sola, a quadri che non ci hanno riempito gli occhi di quel bello, più bello ancora, che il mondo non sa e noi fingiamo di non sapere sta in un altro luogo.

Metti che il sole ci svegli in camere separate e noi prendiamo a rotolare nei giorni, senza disperazione, perché il mondo non sa e noi sappiamo, abbiamo sempre saputo, di quel punto senza spazio e senza tempo in cui noi sappiamo.

Metti che il telefono squilli e che ci chiami un dovere del mondo, che si farò, che sì ci vediamo, che no non disturba, che il mondo non sa e noi lo sappiamo quanto poco ci interessi tutto questo, ma lo accontentiamo in attesa di fuggire e adempiamo allo stupido dovere che ci richiede.

Metti che la malinconia ci prenda e che per ipotesi ci lasciamo morire da tutto questo, tu lo sai ora cosa penserai, come ti persuaderai, come farai a sopravvivere dopo, quando già prima nulla è servito più che a cercare di ingannare il mondo che non sa o ha finto di non sapere?

2 commenti:

Acquafortis ha detto...

Metti che veramente hai colto nel segno di uno spazio nel tempo dove due anime si possono incontrare in santa pace....

Anonimo ha detto...

Ah bè questo è sicuro. Grazie della visita Acqua