venerdì, novembre 03, 2006

Error posting

Stamattina apro la posta e vi trovo questa e mail destinata ad un'altra donna, che non l'ha mai ricevuta invece, che la attende cercando di non pensarci e che come me stamattina avrà aperto la sua casella forse sperando di trovarvela, mentre non sa che per ora è ancora sul mio pc. In un altro luogo c'è la donna che l'ha scritta. Anche lei aspetta, facendo le sue cose, lavando i piatti magari, aspetta come solo noi sappiamo fare immersa nel suo quotidiano. Le è scoppiata come idea, l'ha pensata molto scrivendola; noi facciamo così.

Tutti sono in pausa pranzo, io invece mangio un frutto qui; l'ufficio è vuoto. Anche tu certamente stai mangiando a quest'ora e leggerai questa e mail forse nel pomeriggio o al più tardi domattina. Mi faccio compagnia scrivendola, ma da giorni ho in mente i pensieri che scriverò. E fra questi il principale certamente sei tu. Non ho nulla da dire, cosa non poco strana poichè sto scrivendo per dire qualcosa: intendo che non ho nulla da dire per sostenere le mie ragioni, non avendone alcuna. Fossimo una davanti all'altra potrei mostrare il mio sorriso migliore, da grande attrice quale mi hai definita potrei calarmi in una parte di donna sicura e serena e siccome non mi è neppure sconosciuta l'arte delle parole, potrei aspettare una tua parola, una frase e agganciarla con la mia solita logica che fluida e incalzante in ultimo troverebbe modo di non dare torto o a ragione a nessuna di noi due, lasciando entrambe all'ombra del tendone di una quinta da attori se non da strapazzo per lo meno dilettanti. Le parole invece, le righe allineate nel silenzio e sul bianco di una carta o nella schermata di un video non consentono nulla di tutto ciò; e per questa ragione forse, proprio io che non amo queste cose, ho scelto questo modo. Più probabilmente ancora l'ho scelto per darmi una lezione, ammettendo che no non c'è ragione regga qualsiasi elucrubazione io possa inventarmi. Forse l'aria mi manca per questo. Non c'è ragione per offendere la bellezza che nel tuo caso non è un canone, ma un'emozione sensuale e ripetuta ogni qualvolta ti vedo entare dalla porta. Non c'è ragione quando mortifico la tua dedizione; il tuo bene e l'intelligenza che metti con me e per me hanno una dignità direttamente proporzionale all'assoluta assenza di una ragione. Non c'è ragione per metterti sul piatto consunto e corrotto della convenienza, se ci guadagno o ci perdo in questa storia; e poi lamentarmi della volgarità e della superficialità di alcune persone attorno a me. Non posso trovare e tantomeno scrivere alcuna accettabile ragione per pensare che affidando il mio orgasmo alle tue mani e alla tua bocca, potrei averlo da chiunque e nel contempo potrei chiamare questa l'attenzione più generosa, la passione più sincera e totale. E dunque tu vedi che non ho nulla da dire, perchè con nessuna teoria posso perorare le mie ragioni, ma non perchè non vorrei: ho appena riconosciuto tutto. E fa solo sorridere io dica che nessuno oltre me in realtà ti merita e meno ancora chi sta cercando di portarti via da me: è solo la parte del buffone che ripeto come ogni qualvolta ho cercato una ragione seria per spiegare la mia paura e il mio egoismo, trovando solo pietosi pretesti. Dille però che non è merito suo se ci riuscirà, ma solo mio; questo almeno mi spetta. Io invece ti chiedo, se ancora sono in tempo, di essere più grande e più forte di me: prendimi le mani e aiutami a dirti quanto ti amo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto Error Posting penso cento volte. Vorrei avere un decimo della tua capacità di esprimere ciò che sento....

"è solo la parte del buffone che ripeto come ogni qualvolta ho cercato una ragione seria per spiegare la mia paura e il mio egoismo, trovando solo pietosi pretesti. "

Ma non l'ho....Amen.
QuintoPotere71

Anonimo ha detto...

Grazie della visita Quinto