lunedì, settembre 11, 2006

Poesia complessa


Non capivo.
Cosa ne potevo sapere io che ormai ero sola al mondo, che qui ci dovevo stare non avendo coraggio, che da quel momento non sarei più stata padrona della mia vita.
Pensavo fosse solo caduta la connessione. Mi restava in mente quel suo: è come se mi avessero gettato addosso una bomba; detto dopo una confessione inutile, ma io non voglio credere che solo agli amici si dice verità, agli amanti spettano e in fondo vogliono solo bugie.
Sei ore di aereo da me, dodici di fuso orario. Mi sono alzata, qui in Italia, e sono andata sul terrazzo a bagnare le piante, lasciando acceso il pc. Ogni tanto ci davo un'occhiata, nulla. Infine ho acceso il televisore: ecco perchè ero sola al mondo. Cammelli contro torri d'acciaio. Uomini contro donne, taciamo contro di me poi, fede contro nulla o più semplicemtente cose più grandi di noi celate perchè oggi non vi si vomiti tutto il nostro disgusto sulle vostre ipocrite corone di fiori.
Derubata in un attimo dei tuoi libri e le suggestioni dei tuoi film, delle tue mani sulla mia schiena, della tua lingua dentro di me, dei tuoi giorni, dei tuoi capelli e dei miei starnuti, derubata del tuo calore, del tuo appoggio, della tua lealtà, depredata del rispetto di me stessa perchè sono sopravvissuta. E tu, di tutto quanto io sono, di me, di te.Cancellata la poesia elementare che come sempre accade si era complicata in attesa di risolverla di nuovo. Sola al mondo, grazie.

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