Se n'è appena andato il servo che mi ha portato la vostra lettera, l'ho subito letta con l'ansia e la speranza di chi l'ha molto attesa. Scrivendo non posso impedirmi di ironizzare sulle contraddizioni della vita per cui proprio io, che sono meno di nulla, ho un servo che non mi servirebbe se non fosse costretto - forse mi taglierebbe la gola, non avrebbe torto in verità - dalla nostra prepotenza e dalle nostre leggi per le quali solo fintamente li consideriamo essere umani, in realtà il nostro pensiero è che siano animali e come tali inferiori a noi, dunque nostri servi. Scusatemi la digressione, non succederà più in questa lettera con la quale vi vengo a ripetere che io non so.
Non ho risposta per le domande che mi fate - in tutta sincerità credo che molto pochi la abbiano veramente. Chiunque vi si dimostri sicurissimo, fossi in voi, lo temerei e sospetterei, in un gesto di benevolenza, che sia forse un sognatore, un cavaliere coraggioso ed intrepido dell'amore il quale ha dapprima persuaso se stesso e dopo voi.
Io invece non so. Sapeste come mi duole non sapere, come mi duole portare il dovere di sapere di non sapere così che la mia certezza fomenti la vostra volontà. La sola risposta che ho alle vostre domande, - non è tanto una risposta, quanto piuttosto un avvertimento - è di non amarmi. Lasciate perdere e fine, credetemi è la cosa migliore possiate fare. Non amatemi, perchè io non conoscendovi, non sapendo cosa perdo dunque, vi tradirò. Non fatelo, perchè io mi annoierò di voi, dopo aver provato l'ebbrezza di possedere un servo, non inventerò i miei i vostri giorni, non sarò capace di onestà, di giustizia e di lealtà. Lasciate perdere, perchè di voi mi interessa una parte soltanto, nemmeno tutto il vostro corpo, no una parte sola come del mio servo, quando vi porterà questa mia risposta, mi interesseranno solo le mani che terranno questa lettera ripiegata e sigillata e le gambe strette attorno ai fianchi del cavallo che lancerà al galoppo, poichè gli avrò ordinato di fare presto, prestissimo, di giungere da voi prima che voii abbiate rinunciato all'amore, alla dedizione, alla fedeltà del quale io non so darvi risposta nel mio non sapere assoluto. Vi consiglio anche di smettere di scrivermi, perchè lo so che le mie parole vi affascinano come vi affascina la mia mente. Smettete di leggermi, perchè le solo so usare solo per ordinare al mio servo e sentirmi così un pò più di nulla, le so solo usare per affabulare. Io non sono capace di usarle per consolare, non aspettatevi da me questo, meno ancora ancora le so usare per addormentarvi o perchè vi diano appoggio e forza. Si schierino queste mie parole a combattere una lotta strenua con le parole della vostra incertezza e della vostra malinconia.
Accettate che io non sappia e la sincerità con cui lo ammetto, vi prego fatelo, pensando che io non sarò con voi nella malattia o nei dolori che vi possono colpire. Io prenderò e andrò ad ordinare al mio servo di pulirmi le scarpe, stirarmi i vestiti, perchè la vostra debolezza del corpo e dello spirito mi metterà paura di una sorta di contagio. Ah sappiate, infine, che qualora dovessi scegliere se battermi per voi e dunque per il vostro amore, io manderò avanti il mio servo, che muoia lui! Io rimarrò scostante in questo poco più di nulla, in questi giorni di pioggia dopo un caldo torrido, pensando che l'opera mia più grande in questa mia vita sporca e disprezzata dai più, dalle leggi divine ed umane, è stato persuadervi che io non so.
3 commenti:
esporre o organizzare e rappresentare in forma di favola | estens., narrare piacevolmente; anche ass (diz online de Mauro) Sconsiglio sempre di leggere il mio blog come se raccontassi al mondo i fatti miei, quando lo faccio, lo indico sempre; per il resto si tratta di giochi con le parole, di invenzioni, di quanto mi resta dopo che ho già scritto altre cose. Come già detto: il mio parco giochi :), dunque giù le mani dai miei giocattoli!! Grazie della visita P.
Ho praticato la censura come mio diritto non tanto in quanto proprietaria di questo blog, ma semplicemente perchè ho il diritto di accettare o rifiutare i commenti che mi ci vengono lasciati. Non sono "..una sgualdrina all'angolo della via telematica" come ho scritto da qualche parte. Gradirei non dover più esercitare questo mio diritto: a buon intenditore poche parole. Grazie
Posta un commento