Vento di parole che mi girano in testa cercandosi, concatenandosi, evitandosi.
Vento freddo della mia terra che ti raggela impalato in una piazza, ad aspettare.
Vento che mi spinge, mi tengo a te, albero mio
Vento che mi alza i fianchi con un ritmo atavico
Vento che ulula nelle orecchie sinfonie disarmoniche,
stupido sottofondo ad una vita spazzata dal vento dell’imprevisto
Senza forza, senza nulla, mi porta via il vento ruffiano di scirocco
Ma questo ci voleva ora, a volte ci vuole
Si orienta la manica del vento
È tecnica prendere il verso giusto
E’ esperto istinto riconoscerlo.
Guardami nel respiro affannato del vento
Come un aquilone.
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