E' arrivata la notte in cui non sei tornata. Sono trascorse le undici, poi la mezzanotte, poi l'una e avanti fino al momento in cui ha vinto il bisogno e il sonno agitato, leggero, il sonno senza riposo e senza quiete, pauroso di morire ha avuto il sopravvento.
E' arrivata precisa questa notte. Precisa come l'uno che se ne andava in giro in cerca dell'altro uno: un istinto, talvolta una necessità, sempre lo scopo innocente finchè gli è concesso esserlo. Ha perso la sua innocenza nel lieve tocco dei tuoi capelli sulla mia schiena, nelle braccia strette attorno al mio seno, l'ha smarrita nel troppo sapere, l'ha perduta nella malinconia di un luogo migliore, nella solitudine e nel vuoto delle troppe cose, se l'è giocata ai dadi della presunzione e dell'arroganza.
Finirà prima o poi questa notte fin troppo conosciuta, finirà nella poesia elementare di me che ho dentro te.
2 commenti:
E' bellissima...
(parola di correttrice)
grazie, un bacione
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