lunedì, dicembre 19, 2005

Imperativo

Raddrizzami la schiena piegata dai giorni
Nebbiosi e umidi, dal vento, dalle mappe fasulle
E la fatica di inseguire una falsa pista
Che se solo fossi una donna
Nella nebbia ti ci nasconderei e
Nel vento ti lascerei portare via.
Cava con la lingua da me
Questa poesia baldracca,
questa disperata lucidità,
questo sacro mistero
che se solo fossi un dottore
l’avrei chiuso nei libri
Che se solo fossi un poeta
Già avrei saputo di non mettere
In rima promesse impossibili
Ma al massimo incatenerei domande
Incurvami la schiena
E prendimi le mani che se solo
Non fossi un mago
Le userei per questo immenso desiderio
Accarezzami le gambe
Che se solo fossi un vero viaggiatore
Le userei per venire incontro a te
E a tutto quanto non so,
invece di tenerle sotto coperte
di facili letti senza alcuna musica.
Sfiorami il seno che non nutre
Alcuna mia vita
Altro che la tua che se solo
Non fossi un cane lo ammetterei.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ricevuto.
Sorry,nn si ripeterà nessun altro commento.
M.

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

ohio hoioihhh

belle bella bella... ah la mia testa e il tuo modo di scrivere sai dove saremo ora??? alla stazione a cantar canzoni chiedendo qualche spiccio ehehehehehehehehh

scherzo regina e come sempre mi inchino.
ps. comunque il cane non è il miglio amico dell uomo ???

;II)))